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Vinicio COPPOLA
Premio PUGLIESE 1977

 

Vinicio COPPOLA

Una tavolozza delicata e tenue che spesso sembra avvalersi di profumi d'altri tempi.

Premio PUGLIESE 1977

Quando le parole diventano difficili, quando il silenzio cade sui discorsi, sui pensieri che si consumano nelle frasi di sempre; quando all'emozione dell'esistenza si aggiunge la commozione che suscita la vita, allora, piano, in punta di piedi, silenziosa, arriva lei, Clelia Maggiulli. E i suoi paesaggi, nell'aria viola del crepuscolo, i fioei delicat, i volti femminili sofferti. Arriva la malinconia dei suoi colori, l'incanto dei suoi tramonti, la tenerezza delle atmosfere d'autunno; quel perdersi in spazi infiniti.... cosí leggeri, quasi trasparenti, fragili come la fiamma di un cerino.

Arriva la sua sensibilità, la sua ricerca di una verità diversa, la volontà di superare nei colori, nelle forme, quella cosa viva, pressante, nemica che è il silenzio..... e trovare nuovi modi per comunicare, per vivere.... e perdersi in mondi liberi, puliti, aperti e ritrovare il cielo, lontano dalle strade che sanno di asfalto, di pneumatici surriscaldati, di umanità chiusa nel cemento, senza un filo di verde. Le sue suggestioni, la sua tristezza struggente eppure volta alla speranza, la sua realtà che sembra evocata dal nulla ed è invece espressione di lei, che come partecipe dell'umanità, cerca di interpretarne ogni sentimento, ogni protesta, ogni angoscia; di lei che prende qua e là espressioni e sprazzi di vita, quelli che sente di più, e li traduce nel suo linguaggio poetico. La sua arte: Clelia Maggiulli.

 

 
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